Primavera avanzata

È scoppiata la primavera!!! Evviva!!!

Siamo di nuovo finalmente arrivati in primavera! Ci siamo lasciati alle spalle l’inverno!

Sono ormai 30 giorni che la primavera è arrivata ma, da una decina le piante, i fiori e tutta la vegetazione ha preso il volo! Ormai i fiori primaverili si stanno appassendo, quelli estivi stanno prendendo vigore e le rose presentano ormai numerosi boccioli …

Tutte le piante hanno presentato il nuovo “Palco estivo”! Quello che ci proteggerà dall’arsura estiva.

Beh, diciamo che “Madre natura” ci sa fare, il nostro Creatore ha fatto un lavoro sublime! Ci avete mai pensato? Chi altri avrebbe potuto far di meglio? Credo nessun essere umano potrebbe immaginare, pensare o ideare qualcosa che appena si possa avvicinare a tutto questo!

Come la natura si risveglia, presentandosi con mille nuove manifestazioni di colori e gioie, così le nostre emozioni vengono messe in gioco, tutto quello che vediamo e sentiamo, a partire dai colori fino agli odori, ci sollecita mille emozione ed i più sensibili entrano in un ambito alquanto iper attivo: ci sentiamo più vitali, più desiderosi di nuove esperienze, di nuove emozioni, …

Dobbiamo però spesso fare il conto con il rovescio della medaglia: stanchezza, irritazione, apatia, depressione, … insomma un mare di cose che ci rendono ulteriormente la giornata difficoltosa.

Ma, non disperiamo, abbiamo ricevuto tanto e accontentiamoci; guardiamo i lati positivi, prepariamo una nuova stagione ricca di attività seguendo le indicazioni giuste per uscirne alla grande e stare meravigliosamente bene!

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fiorenzo

Iperattività e bilateralismo: compatibilità e/o contrasti!?

CorsaQuante volte ti sei mai chiesto il perché di certi tuoi comportamenti? Perché spesso ti veniva il desiderio di “Spaccare il mondo” mentre in altri momenti non ce la facevi a connettere e ti coglieva uno stato di prostrazione (depressione).

La consapevolezza di sapere che il comportamento era da relegare ad una patologia oggi detta: “Depressione bilaterale” non era certo confortante! Non era piacevole sapere di essere soggetti ad una “Patologia”!

Cosa ci impediva di vivere una vita normale ed equilibrata, quali erano i limiti?

La nostra socializzazione era compromessa o era semplicemente turbata? Riuscivamo a gestire la cosa in modo attivo o dovevamo subirne gli effetti? …

Il pensiero fugge a va un po’ alle origini della nostra esistenza. Da dove parte questa cosa? Quali sono stati gli elementi scatenanti? Siamo in grado di gestire questa cosa oggi?

Procediamo per gradi!

Ci sono certamente dei pensieri che coinvolgono la nostra esistenza compreso il fatto dell’accettarsi come si è fatti: “Perché sono così? Come mai devo comportarmi così? Possibile che io non riesca a … fare, dire, … diversamente?

Quando mi sono accorto che c’era qualcosa di diverso, di speciale, di non associabile al resto dei “mortali”?

E questo era un elemento migliorativo e distintivo? Peggiorativo e di ostacolo? Oppure era ininfluente, non condizionava le mie scelte …

Abbiamo scoperte quali possono essere stati gli elementi che hanno fatto scaturire ed emergere questi comportamenti? Forse la mancata valorizzazione del nostro essere figli? La mancata collocazione in ambito famigliare? Forse la nostra mamma non ci ha mai detto che siamo bravi!? Forse eravamo il figlio maggiore investito solo di doveri? Forse eravamo i figlio minore che doveva aspettare le altre precedenze?

Quanti quesiti e quanti interrogativi spesso irrisolvibili e ininfluenti sul nostro presente spesso ci assillano!

Quanto possiamo agire sul nostro passato? Quanta influenza possiamo avere sul nostro vissuto? Forse dobbiamo farcene una ragione e smetterla di farci …masturbazioni mentale! Prendiamone atto e andiamo oltre! Facciamocene una ragione e rendiamoci conto che abbiamo ancora una vita davanti (anche se non siamo più in tenera età)! …

Cerchiamo di scoprire come possiamo migliorare la nostra condizione di uomini/donne, attiviamo il nostro impegno e la nostra conoscenza affinché possa crescere la nostra consapevolezza. Scopriamo strumenti adeguati e calzati al nostro presente affinché tutto possa funzionare al meglio per camminare e poter rendere al meglio!

Anche se non siamo dei “draghi” possiamo essere “grandi” rendere significativo e gratificante il nostro agire!

Invece di piangerci addosso agiamo! Facciamo della nostra vita un “Capolavoro”! Troviamo il coraggio di volare”

A presto

fiorenzo bertolotti

Convivere con lo stress

L’era industriale, risalente ormai alla fine del XVIII secolo[1] apportando nuova ricchezza e di conseguenza aumentando il benessere derivante da nuove risorse economiche, fa si che le persone si dedichino a nuove attività spesso extra lavorative, riponendo le residue risorse fisiche in esse.

Ne deriva che l’impegno mentale venga sempre più coinvolto in idee, progetti e strategie rivolte sia alla sfera lavorativa (maggiori possibilità lavorative = maggior guadagno) che extra lavorative (una nuova casa, maggiori capacità di spesa, nuove possibilità di acquisto di beni).

Ci vuole perlomeno un secolo per verificare quanto questo ha significato, i vantaggi avuti e i benefici derivanti. Le nuove scoperte hanno poi aperto alla mente e alla fantasia la possibilità di spaziare su cosa il mondo avrebbe potuto offrire! Così come la scoperta di particolari farmaci legati alle ricerche effettuate da “pochi eletti”, portarono l’uomo ad un maggior benessere fisico e ad una maggiore longevità.

Uno dei prezzi da pagare fu però anche la nascita di alcune patologie non proprio di natura fisiologica ma di natura comportamentale; alcuni soggetti, a causa di particolari sollecitazioni, si comportavano in modo un po’ diciamo così “anomalo” e non essendoci conoscenze o cure per affrontarle, venivano spesso rinchiusi in determinati spazi protetti chiamati: “Manicomi”!

Ho un’età sufficiente per ricordare alcune esperienze e devo dire che ancora oggi ne porto ricordi piuttosto pesanti!

Fortunatamente la nascita della psicanalisi e la scoperta di specifici farmaci ha fatto si che quasi tutte le patologie potessero essere affrontate nel contesto sociale dei soggetti interessati senza segregazione, sia pure con tutti i limiti che ancora oggi sussistono in merito ad efficacia ed opportunità.

La conoscenza del problema oggi è abbastanza diffusa e alcune condizioni comportamentali con una certa facilità inducono a pensare che un soggetto ne sia, diciamo così coinvolto in forma più o meno patologica. Ci si rifugia molto velocemente e spesso a definire il tutto sotto una forma non meglio definibile di “stress”! Pur senza competenza e spesso con una certa sufficienza, anche da parte di chi dovrebbe essere considerato un esperto[2], si conclude che spesso ci si comporta in un certo modo perché si è: “Stressati”.

È così diffusa la cosa che si usa spesso dire: “E chi non è stressato?” Tra lavoro[3], famiglia[4] e altro[5]

E gli effetti non sono solo di natura comportamentale (parlo di un semplice e blando nervosismo) ma, spesso il soggetto sta male veramente, ha l’impressione di essere coinvolto in un vortice dal quale non è possibile uscirne.

Ma questo dovrebbe farci riflettere! Perché dovremmo lasciarci coinvolgere in modo deleterio, perché non dovremmo poter reagire? Comprendo che spesso non è facile, ci sono impegni, obblighi, tempi da rispettare …

E se una persona scoppia e non ce la fa più? Ho visto casi abbastanza gravi che confermano quanto vado a dirvi!

È necessario fermarsi! Fermarsi magari solo un po’, rompere con alcune cose che sono causa dell’effetto stress! Farsi magari aiutare da chi ne sa più di noi, a partire dal medico di famiglia! Trovare insomma il modo di riconoscersi bisognosi di aiuto, di rispetto di se, di avere i propri spazi …

Cerchiamoci un qualcosa che ci faccia stare meglio, ci faccia respirare. Ritroviamo il coraggio di ammettere che non ce la facciamo più e che dobbiamo riposare, alternare gli sforzi, scegliere solo quelli essenziali, non possiamo sempre “Spaccare il mondo”!

Mi rendo conto che non è facile neppure trovare le persone giuste che ci possono aiutare! Si va per tentativi, magari iniziando dal servizio sanitario nazionale …

Non è per denigrare o mettere in cattiva luce persone che si impegnano nel loro lavoro che ce ne sono ancora ma, è difficile in quel contesto trovare persone che si prendano a cuore un particolare soggetto, diventa spesso un lavoro di routine, un attività come un’altra dove si è pagati per il tempo impiegato e non per i risultati e quindi: incontri limitati in un determinato tempo, conoscenze dirette limitate, poca continuità, scarsa professionalità, …!

Se ci si rivolge al privato non si sa quali pesci pigliare! Per la serie: “Ognuno è bravo quando ottiene risultati e scadente quando non riesce”, ci si può imbattere in specialisti[6] di ogni genere ed è difficile trovare lo specialista adatto a noi. Ricordiamoci poi che colui che va bene ad un soggetto non è detto che vada bene anche ad un altro! Diventa insomma un po’ un terno al lotto!

Stiamo parlando però di persone che abbiano già una patologia più o meno conclamata e comunque bisognosi di sostegno, persone che comunque si rendono conto di non farcela da soli!

Vi è inoltre una forte differenza tra mondo maschile e mondo femminile: è più incline a farsi aiutare o comunque ad intraprendere un cammino di consapevolezza una donna di un uomo! Retaggi del passato fanno si che un uomo spesso voglia fare il “Rambo” e sostenere che lui non ne ha bisogno per poi verificare quanto la verità sia proprio nell’opposto! …e ne vediamo le conseguenze! Non voglio entrare in questo argomento che ci porterebbe fuori

E se ci preoccupassimo della prevenzione? Se riuscissimo ad introdurre elementi deterrenti? Se ci incamminassimo verso una vera consapevolezza della nostra fragilità umana e dei limiti che essa comporta?

Facile a dirsi vero?

Nel prossimo articolo cercheremo di approfondire di più questi aspetti.

 

 

Fiorenzo

 

[1] Si fa risalire alla rivoluzione industriale del 1780 in Inghilterra.

[2] Si pensi ad esempio al medico di famiglia.

[3] Le attuali difficoltà economiche non danno sufficienti garanzie e fiducia nel futuro, soprattutto ai genitori con figli.

[4] Sempre più coppie vanno in crisi, sempre più famiglie si sfaldano!

[5] Facciamo sempre maggior fatica ad accontentarci: se vediamo chi sta meglio vorremmo stare meglio di lui…

[6] Si trovano oggi specialisti di ogni genere! Fino qualche anno fa ci si limitava alla definizione di psicologo (chi ti ascolta) e psichiatra (chi impartisce una cura per un disturbo della psiche), oggi ci sono terapeuti di ogni tipo e per ogni contesto!